Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta” 1.

Il monaco è tenuto a eleggere un digiuno perfetto, a scegliere di non asservirsi alle passioni, e a coltivare sempre una grande hesychia 2.

Vi è fra le passioni un’ira dell’intelletto, che è secondo natura. Senza ira non viè neppure purità nell’uomo, se cioè egli non si adira contro tutto ciò che il nemico semina nell’uomo a suo danno. E quando Giobbe lo trovò, insultò i suoi nemici,dicendo loro: “Gente senza onore, spregevoli, privi di ogni bene, non vi ho stimati degni di essere tra i miei cani da pastore” (Gb. XXX, 41). Chi vuole pervenire all’ira secondo natura, recide tutte le volontà proprie, sinché giunga a collocarsi nello stato naturale dell’intelletto 3.

Meglio però sarebbe: “Divenga la volontà tua!”: che la mia volontà divenga la sua, che io diventi Lui, questo vuol dire il Pater noster . Questa parola ha due significati. Il primo: “Dormi di fronte a tutte le cose!”, che significa che non devi sapere niente né sul tempo né sulle creature, né sulle immagini. I maestri dicono: se un uomo, che dormisse profondamente, dormisse cento anni, non saprebbe di nessuna creatura, né del tempo, né delle immagini; allora puoi capire cosa Dio opera in te. Perciò dice l’anima nel libro dell’amore: “Io dormo, e il mio cuore veglia”.

Se dunque le creature dormono in te, puoi percepire quello che in te opera Dio 4.

Isacco il Siro dice: “Se non hai abbandonato ogni preoccupazione, non cercare luce nella tua anima; né serenità e hesychia nel rillassamento dei tuoi sensi”. E Giovanni Climaco: “Un solo capello turba l’occhio, e una piccola preoccupazione fa sparire l’hesychia. Hesychia è infatti deposizione dei pensieri e rifiuto anche delle preoccupazioni ragionevoli. Chi ha raggiunto l’hesychia non si preoccupa neppure della propria carne: poiché non mente Colui che ha promesso” (Cfr. Ebrei, X,23) 5.

Non abitare con chi vive nella distrazione e neppure andare a un convito con loro perché non ti trascinino nei loro sviamenti e ti distolgano dalla scienza dell’hesychia; vi è infatti in loro questa passione. Non porgere l’orecchio alle loro parole e non accogliere i pensieri del loro cuore perché sono realmente funesti […] Recidi le relazioni con troppe persone perché la tua mente non ne rimanga distratta e turbi il tuo vivere nell’hesychia 6.


  1. Luca, X, 38-42[]
  2. Giovanni Carpazio, Ai monaci dell’India, 9[]
  3. Isaia anacoreta, La custodia dell’intelletto, 1[]
  4. Meister Eckhart, sermone Praedica Verbum, Annunzia la Parola[]
  5. Callisto e Ignazio, Metodo e canone rigoroso, E[]
  6. Evagrio monaco, Sommario di vita monastica[]

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